Un regalo si sa, non è nulla senza il biglietto.
Certo, un solitario consegnato in un flute di champagne non ha bisogno di molte parole, ma ricevere un dono d’amore senza alcun messaggio di accompagnamento dà proprio l’impressione che San Valentino sia una festa commerciale, in cui tutti i peluches dicono “I love you” e l’amore si esprime esclusivamente sotto forma di cuore.
Quest’anno però - sarà per la crisi, sarà che gli hai già regalato la “combo fantasia” cravatta+dopobarba a Natale - potresti recuperare il significato meno consumista di questa ricorrenza e dargli prova dei tuoi sentimenti con una lettera d’amore.
Assolutamente a costo zero, e meno volatile di un dopobarba. Dopo tutto, scripta manent.
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Il mondo è sommerso dai debiti. Negli Stati Uniti tra settore pubblico, imprese e famiglie si arriva a 33 mila miliardi di dollari, in Eurolandia a 15 mila, nel solo Regno Unito sono quasi 3 mila e 200 miliardi di sterline. Ricalcolando tutto in euro siamo a 60 mila miliardi, ai quali vanno aggiunti i debiti del Giappone, dei paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo per un totale tra 90 e 100 mila miliardi. Nel 2009 una parte di questa montagna di debiti verrà in scadenza e dovrà essere rifinanziata, e in più ci saranno i nuovi debiti che gli stati sono costretti a fare per raccogliere le somme necessarie ai salvataggi delle banche e ai pacchetti di stimolo all’economia.
Le cifre sono imponenti, si prevede che il Tesoro Americano emetterà nuovi Treasury Bills per 2 mila miliardi di dollari, gli altri paesi industrializzati per altri mille e altrettanti i paesi emergenti. A questi sono da aggiungere la quota di debito pubblico globale, le obbligazioni bancarie e quelle emesse dalle imprese che scadono durante l’anno e dovranno essere rifinanziate. Riusciremo a mangiare il panettone l’anno prossimo?!?
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Ogni qual volta si deve decidere in che modo impiegare i propri risparmi ovvero eccedenze di reddito, la sentenza di tutti gli analisti è pressoché unanime: un buon investimento va programmato con attenzione e, se di lungo periodo, deve scontare una valutazione di profitto congrua al tempo effettivo di impiego del capitale. Così, voler giudicare la redditività di un pacchetto azionario nel breve periodo potrebbe riservare delle sorprese non proprio piacevoli. E se valutassimo la scelta di ogni singolo lavoratore sulla destinazione del proprio TFR in seno a qualche fondo pensione alternativo?
Le sorprese sarebbero davvero interessanti.
Una semplice verifica delle performance dei principali fondi pensione negli ultimi 10 anni, come segnalato in figura, dimostra che se si avesse lasciato il proprio TFR in azienda, questo avrebbe reso il 32,44% secondo solo alla media rendita di comparti ad indirizzo obbligazionario pari al 43,63%. Linee azionarie pure e bilanciate, che scontano solo in minima parte lo shock degli ultimi sei mesi, oscillano tra un modestissimo 9,49% ed un incredibile -3,87% medio.
Gli appelli si erano davvero sprecati per convincere i lavoratori allo spostamento della loro quota di fine rapporto, ma alla luce dei fatti ne è valsa davvero la pena?
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CRISI GLOBALE?
SI, MA NON CI INTERESSA
QUESTO E’ IL MOMENTO
DI AGGREDIRE IL VOSTRO MERCATO
CON UNA COMUNICAZIONE
BRILLANTE, INCISIVA E ASTUTA.
LA PUBBLICITA’ DEVE FAVORIRE IL BUSINESS
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“DAL 1983 MI OCCUPO DI
BUSINESS COMMUNICATION:
IL METODO PER CAPIRE LA
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Patrizia Peruzzo
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Vuoi un figlio? Non farti spaventare dagli impegni di tuo marito!
L’opzione che un uomo lasci il suo lavoro per crescere i bambini mi sembra un opzione molto remota nella nostra cultura. Ma poi chi lo vuole un marito casalingo??
Donne basta recriminare, lamentarsi, riprendetevi il ruolo giusto.
La mamma è sempre la mamma!!
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citynetwork: le città diventano palcoscenico della marca.
I citynetwork di terza generazione esercitano pressioni modulari,misurabili città per città, in una logica di ottimizzazione dell’investimento pubblicitario e del suo ritorno.
contaminazione: i confini tra la comunicazione e le altre discipline diventano più labili, le culture si fondono, le competenze escono dai loro ambiti. Nascono così delle strategie vere per il consumatore.
engagement: portare la marca là dove vive il consumatore per dare vita ed emozioni. Il successo di un brand è in mano a chi saprà creare una corsia preferenziale di questo tipo per i propri consumatori.
usability: è l’anello finale della catena di persuasione che trasforma l’utente in cliente e un contatto in una relazione.Per quanto un sito possa avere contenuti appealing è l’usability a fare la differenza.
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Internet è sempre più lo strumento usato dagli italiani per cercare una casa da vendere, comprare o affittare.
Se nel 2005 erano appena 500mila i navigatori che usavano il web a questo scopo, oggi il loro numero è sestuplicato toccando quota tre milioni. Il dato è particolarmente visibile nelle grandi città dove proliferano i siti di annunci on line che raccolgono annunci sia di privati che di agenzie tradizionali che vedono nella rete il modo per raggiungere una platea più vasta. In particolare, rispetto al 2007 le richieste relative ad annunci di case in vendita sono aumentate del 15%. Per quanto riguarda invece le richieste di affitto si segnala una crescita del 12%. Il momento di crisi sembra non toccare i servizi di consulenza immobiliare
su Internet che, anzi, approfittano del desiderio dell’utente di guardare, confrontare prezzi e posizioni. Per catturare un navigatore/utente sempre più evoluto, poi, anche i portali stanno facendo evolvere i loro servizi: l’unico modo di essere scelti è scegliere di essere diversi!
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Ieri sera ciascuno di noi è stato uno dei tanti testimoni ad avere il privilegio di essere “presente” ad un momento storico che rimarrà scolpito nei libri: dopo il giuramento di ieri mattina a Washington, Barack Obama è ufficialmente il 44° presidente degli Stati Uniti. Inutile negare le aspettative che circondano la sua elezione, ma sembra davvero che l’ex senatore dell’Illinois possa cambiare il prossimo futuro del suo paese e, perchè no, le sorti e gli equilibri del pianeta.
Certamente i problemi che lo attendono sono molti e per alcuni di essi non basteranno solo le decisioni dell’intera amministrazione Obama: sarà chiesto alla popolazione di modificare il loro credo consumistico esasperato sostenuto negli ultimi 30 anni come l’unico modo per giungere al sogno americano e, magari, a tutte le altre nazioni di intraprendere nuove iniziative virtuose per preservare il benessere comune. Forte di una incredibile popolarità e gradimento anche fuori dal paese, potrebbe davvero riuscire in questa impresa.
Per salutare con favore la venuta del nuovo presidente è giusto, però, congedare il vecchio. Che dire, lasciamo la parola a George W. Bush per mano del David Letterman Show
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Secondo una stima basata sui dati dell’Autorità per le Comunicazioni sul volume complessivo
di minuti di traffico per il segmento business e sui dati di una precedente ricerca dell’ Univerità Bocconi sull’utilizzo del VoIP nelle aziende italiane, la quota di mercato dello stesso è salita di molto negli ultimi anni attestandosi tra il 17,1-17,5% del totale del traffico del segmento business.
In realtà, gli utenti che sfruttano questo eccezionale strumento, dichiarano di conoscere un limitato set di funzionalità, riconducibili agli usi tradizionali di un sistema di comunicazione. Il 23,5% dichiara, infatti, di utilizzare il VoiP in primo luogo per la chiamata telefonica. Il 19,8% lo utilizza per l’inoltro o trasferimento di una chiamata, il 16,4% per l’accesso alla rubrica telefonica aziendale. Il 38% dichiara di usare il VoIP per comunicare con i superiori, il 40% con i colleghi e il 21% con collaboratori e fornitori.
“Il VoIP è stato, ed ancora è, motore per l’innovazione: non tanto in termini tecnologici, ma come traino per un nuovo modello di business,” spiega Giorgio Bertolina, amministratore delegato Italtel. “Il VoIP, partito come un nuovo modo di fare chiamate vocali, è oggi la tecnologia di base per la realizzazione dei nuovi servizi e applicazioni della Unified Communication, capace di integrare telefono, video-teleconferenza e office collaboration. La Unified Communication è un’opportunità di efficienza e risparmio per le imprese, grandi o piccole, e la pubblica amministrazione ed è in grado di migliorare la qualità della vita dei consumatori”.
Il costo complessivo della bolletta è di fatto azzerato verso tutti quelli che utilizzano la stessa piattaforma
(uno su tutti Skype) e notevolmente ridotto verso le altre numerazioni tradizionali: fisse o mobili.
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Tutto si era svolto secondo quanto previsto: Lhc era stato acceso e la Terra, al termine dell’esperimento, era rimasta esattamente dove tutti l’hanno sempre vista e con tutta la sua umanità a bordo.
A smentire il tam tam di paura che aveva accompagnato la vigilia della partenza del più grande acceleratore del mondo erano già state ben due Commissioni di scienziati, ma l’avvio al Cern di Lhc ha messo a tacere ogni allarmismo.
L’evento, per rendere possibile il quale sono stati necessari quasi vent’anni di preparativi e l’investimento dell’equivalente di 9 miliardi di euro, era stato accolto con uno scroscio di applausi e grida di gioia da centinaia di ricercatori, assiepati nella sala di controllo. Ma allora, che fine ha fatto il seguito dell’esperimento tanto dibattuto? L’obiettivo è quello di ottenere che un fascio di protoni, incrociando la sua traiettoria con un altro fascio proveniente dal senso opposto del tunnel, possa provocare una collisione imponente e la relativa emissione di energia. La scommessa consiste nel verificare la possibilità che si crei materia, e più specificamente che compaia un “bosone di Higgs“, detto anche “particella di Dio”, in grado di conferire massa alla materia stessa. Questo sempre secondo le autorevoli fonti che si sono rincorse più volte nel corso di questi mesi…
Aspettando che questo bosone batta un colpo, ci auguriamo che i ricercatori non decidano di farci saltare in aria!
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