Archive for Aprile, 2009
A chi si sbraccia per salutarlo, sorride. Ma guai a lasciarlo solo, s’innervosisce e mette pure il broncio! Eh sì Jeremiah, un “faccione” virtuale creato al computer non sa parlare, ma in compenso reagisce prontamente agli stimoli che lo circondano. Per la gioia di Richard Bowden - il suo inventore - che lo considera un primo passo verso nuove forme di interazione con i nostri elettrodomestici e apparecchi elettronici. In futuro, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale, non è da escludere - pensa lo scienziato - che anche cellulari, lavastoviglie e sistemi d’allarme possano avere un volto. Capace non solo di guardarsi attorno, ma anche di riconoscere le persone. In questo modo il frigo potrebbe aprirsi solo in presenza di volti conosciuti.
E il wc che faccia potrebbe avere?
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Nasce oggi una nuova rubrica del blog: GPL Accademy (GPL_Ay). Sarà un appuntamento quindicennale -tra parentesi il numero della settimana corrente- con le curiosità, i tecnicismi, il linguaggio le strategie della comunicazione. Per chiarire, in pillole, la comunicazione corretta.
La pubblicità in genere ha come obiettivo primario lo stimolo della domanda sia essa intesa a livello di comportamento sia di atteggiamento di consumo. Nell’osservarne gli effetti, dal punto di vista teorico, l’impatto si scompone in due componenti diverse: effetto di traslazione ed effetto di cambiamento di pendenza della curva. Con il primo si afferma che, a parità di prezzo, la quantità di domanda di un bene sottoposto a pubblicità sia maggiore -grazie all’allargamento di mercato relativamente alla classe di prodotto-. Il secondo effetto, cambiamento di pendenza, indica una modificazione nella curva di domanda e quindi una variazione di elasticità -a prezzi più bassi risponde proporzionalmente un numero maggiore di consumatori-. Due buoni motivi in più per investire in comunicazione!
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Per la prima volta da oltre sei mesi torna a salire l’Euribor sulla scadenza trimestrale, il tasso che le banche applicano fra loro. Per i prestiti trimestrali e’ salito all’1,406% dall’1,405% di ieri. E’ il primo rialzo dallo scorso 8 ottobre. L’Euribor a una settimana e quello a un mese sono invece rimasti invariati rispettivamente allo 0,94% e all’1,01%. I dati sono rilevati dall’European Banking Federation.
Nonostante quindi le previsioni davvero poco incoraggianti diffuse nella giornata di ieri dal FMI, sembrano aprirsi piccoli spiragli di luce anche se, ad onor del vero, sembra più uno spot che un reale assestamento della finanza. Ci aspettano ancora, insomma, due anni difficili da affrontare; certamente con lo spirito positivo del fare perchè, mai come in questo caso, è bene ricordare: una rondine non fa primavera!
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In ogni momento della giornata potete consultare a vostro piacimento un sacco di statistiche. Tutte aggiornatissime e in continua evoluzione. Qual è la popolazione della terra? Quanta energia consumiamo? Quanti soldi vengono investiti in sicurezza? Quale è la temperatura media del nostro pianeta? Sono tutte piccole curiosità che potrete soddisfare al sito:
http://www.worldometers.info/it/
E se volessimo sapere a quanto ammonta lo stipendio medio della popolazione terrestre? Siamo sopra o sotto la media?
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Le entrate tributarie nel primo bimestre del 2009 sono diminuite, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 7,2%, passando da 59,173 miliardi di euro a 54,892 miliardi. Brutte notizie anche sul fronte del debito che ha sfondato quota 1.708 miliardi di euro, un livello che finora non era mai stato raggiunto. Palazzo Koch segnala che i minori incassi dell’erario in valore assoluto sono nel bimestre pari a 4,3 miliardi di euro. Anche nel solo mese di febbraio le entrate tributarie di cassa hanno segnato una flessione: dai 27,902 miliardi di euro incassati a febbraio 2008 si è passati a 25,217 miliardi, con un calo addirittura del 9,6%. Il debito delle amministrazioni pubbliche, calcolato in valore assoluto, a febbraio è salito dunque per il secondo mese consecutivo e ha superato il livello di record negativo di 1.699,171 miliardi di euro toccato il mese precedente, a gennaio 2009. L’aumento è stato dello 0,52% rispetto a gennaio mentre su febbraio 2008 la crescita è stata del 5%. Una cifra del genere non può che essere destinata sempre alla crescita. L’Italia si spinge sempre di più verso il rischio default: come pagare 80 mld di euro di interessi ogni anno se il debito continua ad aumentare? Le manovre fiscali arrivano a 12/18 mld di euro annui…la differenza è ammanco che genera altro debito. Una spirale non più controllabile.
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Giugno 2010 sara’ la data del sorpasso: per la prima volta Internet sottrarra’ alla tv il primato di mezzo di comunicazione piu’ usato. E’ il dato piu’ significativo che emerge dalla ricerca pubblicata da Microsoft sul comportamento online degli utenti europei e sulle tendenze per il futuro. Secondo l’indagine, nel 2010 l’uso di Internet raggiungera’ una media di 14,2 ore alla settimana (piu’ di 2,5 giorni al mese), rispetto alle 11,5 ore alla settimana (2 giorni al mese) della tv. Conseguenze? Immediatezza delle notizie, giornalismo diffuso -anche grazie all’esplosione dei blog gestiti direttamente dai non giornalisiti-, pluralità reale di informazione slegata dagli editori classici e spostamento della massa pubblicitaria dai veicoli tradizionali a quelli web che potrebbe generare, anche nel breve periodo, la chiusura forzata di diverse testate giornalistiche classiche che non riuscirebbero a sopravvivere senza un incremento dell’intervento pubblico dello stato nella dispensa di fondi già oggi più che discutibile in un mercato concorrenziale. Speriamo ne guadagni il fruitore finale.
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Non c’è più nessun Paese nella «lista nera» dei paradisi fiscali diffusa dall’Ocse dopo il G20 di Londra. Lo ha annunciato il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Angel Gurria, sottolineando che Uruguay, Costa Rica, Filippine e Malaysia hanno preso l’impegno di rispettare le norme fiscali internazionali e precisando però che saranno mantenute le altre due liste (bianca e grigia). Le ultime quattro giurisdizioni ancora “latitanti” si uniranno finalmente ai 38 paesi iscritti nella «lista grigia» pubblicata dall’Ocse che comprende i paesi che si sono impegnati a scambiare informazioni fiscali, ma che non hanno ancora firmato gli accordi bilaterali con stati membri del’Ocse. Un passo tutto sommato significativo verso il cambiamento della gestione economico-finanziaria del globo che trova, in questo momento particolarmente difficile, il coraggio di epurare le parti sistemiche malate. Speriamo che alle parole, come sempre, seguano i fatti.
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Si era formato silenziosamente nel corso di diecimila anni. In pochi giorni, sorprendendo tutti gli scienziati, l’iceberg di Wilkins, a nord dell’Antartide, si è spaccato in mille pezzi e i suoi frammenti sono caduti in mare con una serie di schianti fragorosi. Così si è rotto il cordone ombelicale. Il cordone ombelicale che teneva ancorata alla penisola antartica questa piattaforma bianca di 3.700 chilometri quadri era ormai ridotto a una passerella di ghiaccio lunga 40 chilometri e larga 500 metri. Nel corso della settimana scorsa si è sbriciolato quasi completamente lasciando alle correnti dell’Oceano antartico il compito di spazzare via blocchi di iceberg grandi come palazzi. Solo nel 2008 il calore aveva rubato alla piattaforma il 14 per cento della sua superficie, seminando in mare un’accozzaglia di frammenti di iceberg. Nel 1930, quando Hubert Wilkins sorvolò questa piattaforma rivendicandola fra i possedimenti di re Giorgio V e lanciando dall’aereo una bandiera inglese e un certificato di proprietà, la sua area toccava i 13mila chilometri quadri. I segnali sono chiari e non possono essere etichettati come chiacchere: il cambiamento climatico fa male all’ecosistema.
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Il direttore della Banca mondiale Warren Evans chiede stimoli fiscali ‘verdi’ fino 400 miliardi di dollari. Questo investimento potrebbe moltiplicarsi se i paesi ‘investono in modo coerente sul cambiamento climatico. Si tratta di denaro che allo stesso tempo puo’ costituire una spinta decisiva in contrasto alla crisi economica globale’. Insomma, quando l’economia arranca, uno dei modi più intelligenti per uscire dall’empasse è creare un nuovo terreno su cui misurarsi, sviluppare idee e creare ricchezza attraverso il lavoro. Se a questo aggiungessimo la salvaguardia del pianeta, come non raccogliere l’appello?
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