LA CRISI CHE FA BENE

Non c’è più nessun Paese nella «lista nera» dei paradisi fiscali diffusa dall’Ocse dopo il G20 di Londra. Lo ha annunciato il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, Angel Gurria, sottolineando che Uruguay, Costa Rica, Filippine e Malaysia hanno preso l’impegno di rispettare le norme fiscali internazionali e precisando però che saranno mantenute le altre due liste (bianca e grigia). Le ultime quattro giurisdizioni ancora “latitanti” si uniranno finalmente ai 38 paesi iscritti nella «lista grigia» pubblicata dall’Ocse che comprende i paesi che si sono impegnati a scambiare informazioni fiscali, ma che non hanno ancora firmato gli accordi bilaterali con stati membri del’Ocse. Un passo tutto sommato significativo verso il cambiamento della gestione economico-finanziaria del globo che trova, in questo momento particolarmente difficile, il coraggio di epurare le parti sistemiche malate. Speriamo che alle parole, come sempre, seguano i fatti.

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