Archive for Febbraio, 2009

23 Febbraio

MI CHIAMO BOND…

Il presidente del Consiglio, al termine del vertice di Berlino, ha dato rassicurazioni sullo strumento messo in campo dal Tesoro per assicurare un maggior flusso di denaro ed una più alta disponibilità delle banche stesse a fare credito alle imprese. I Tremonti-bond sono obbligazioni speciali, emesse dalle banche e acquistate dal Tesoro proprio con l’intento di dare fiato al sistema bancario che sta riversando sulla piccola e media industria la proprio sofferenza di liquidità negando prestiti.

Le obbligazioni che verranno emesse dagli istituti di credito in difficoltà e sottoscritte dal Tesoro, è spiegato, sono in linea con le norme Ue le modifiche al regime di ricapitalizzazione delle banche già approvato il 23 dicembre.  I Tremonti-Bond sono stati introdotti dal decreto anticrisi varato dal governo all’inizio di quest’anno. La cifra complessiva messa a disposizione dell’operazione, simile a quella già effettuata o in corso d’opera da parte di diversi paesi europei, è pari a 10 miliardi di euro.

La modifica principale prevista rispetto al regime precedente è l’introduzione di una remunerazione alternativa con un coupon iniziale più elevato ed un livello annuo del coupon più alto fino al 2016 in cambio di un prezzo di riscatto inferiore fissato al valore nominale fino al giugno 2013. Previsto, inoltre, che lo Stato partecipi alle ricapitalizzazioni nel caso in cui vi sia una partecipazione di investitori privati pari ad almeno il 30% ed a parità di condizioni rispetto a questi.

18 Febbraio

CRISI? BEVIAMOCI SOPRA!

Alla conferenza stampa Shoichi Nakagawa con a fianco il governatore della Banca del Giappone (BoJ) Masaaki
Shirakawa, appare rosso in volto, mentre lotta visibilmente per tenere gli occhi aperti: “Qualcosa come una dichiarazione è stata pubblicata”, tenta di articolare in maniera penosa, rispondendo a una domanda.

Immagine anteprima YouTube

Il ministro delle Finanze il giorno successivo smentisce l’accaduto dicendo che è tutta colpa di alcune medicine prese contro il raffreddore, ma pochi gli credono, visti anche i suoi precedenti.

16 Febbraio

SALVE, VOLEVO SAPERE…

L’effetto incentivi per l’acquisto di auto si fa sentire sui concessionari: contestualmente alla loro entrata in vigore il 7 febbraio, secondo il decreto legge “salva auto” disposto dal Governo, le concessionarie hanno segnalato un risveglio di interesse agli acquisti dopo il gelo di gennaio in cui il mercato italiano ha segnato un crollo del 32,6%. “Lo scorso week-end c’è stato un aumento dei preventivi su eventuali acquisti del 60-70% - nota Piero Mocarelli, titolare del gruppo concessionarie Car World Italia e vicepresidente di Federaicpa, la federazione dei concessionari -”. Ovviamente non possiamo sapere se questo strumento produrrà un effetto realmente positivo sulle vendite visto che le fasce più sensibili a questa tipologia di incentivi sono proprio quelle che in questo momento scontano con pesantezza la contrazione reale dell’economia. Varrebbe forse una riflessione più ampia sull’impiego di questo “bonus” a favore di un settore che se non verrà rinnovato nei prossimi 10 anni, soprattutto per quanto concerne i sistemi di alimentazione, rischia seriamente di tramutarsi in un boomerang pericoloso. Il petrolio è temporaneamente congelato a 40 $ il barile per l’effetto della contrazione della domanda, ma non possiamo dimenticarci dei valori registrati lo scorso Luglio (147 $ il barile) molti verosimili a quanto regolarmente si dovrebbe verificare nel prossimo futuro -con previsioni non troppo pessimistiche vicine ai 200 $-. Fondo o ragione perduta?

12 Febbraio

LETTERE D’AMORE…

Un regalo si sa, non è nulla senza il biglietto.
Certo, un solitario consegnato in un flute di champagne non ha bisogno di molte parole, ma ricevere un dono d’amore senza alcun messaggio di accompagnamento dà proprio l’impressione che San Valentino sia una festa commerciale, in cui tutti i peluches dicono “I love you” e l’amore si esprime esclusivamente sotto forma di cuore.

Quest’anno però - sarà per la crisi, sarà che gli hai già regalato la “combo fantasia” cravatta+dopobarba a Natale - potresti recuperare il significato meno consumista di questa ricorrenza e dargli prova dei tuoi sentimenti con una lettera d’amore.

Assolutamente a costo zero, e meno volatile di un dopobarba. Dopo tutto, scripta manent.

10 Febbraio

PAPA’ MI COMPRI…

Il mondo è sommerso dai debiti. Negli Stati Uniti tra settore pubblico, imprese e famiglie si arriva a 33 mila miliardi di dollari, in Eurolandia a 15 mila, nel solo Regno Unito sono quasi 3 mila e 200 miliardi di sterline. Ricalcolando tutto in euro siamo a 60 mila miliardi, ai quali vanno aggiunti i debiti del Giappone, dei paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo per un totale tra 90 e 100 mila miliardi. Nel 2009 una parte di questa montagna di debiti verrà in scadenza e dovrà essere rifinanziata, e in più ci saranno i nuovi debiti che gli stati sono costretti a fare per raccogliere le somme necessarie ai salvataggi delle banche e ai pacchetti di stimolo all’economia.
Le cifre sono imponenti, si prevede che il Tesoro Americano emetterà nuovi Treasury Bills per 2 mila miliardi di dollari, gli altri paesi industrializzati per altri mille e altrettanti i paesi emergenti. A questi sono da aggiungere la quota di debito pubblico globale, le obbligazioni bancarie e quelle emesse dalle imprese che scadono durante l’anno e dovranno essere rifinanziate. Riusciremo a mangiare il panettone l’anno prossimo?!?

6 Febbraio

PRUDENZA O LUNGIMIRANZA?

Ogni qual volta si deve decidere in che modo impiegare i propri risparmi ovvero eccedenze di reddito, la sentenza di tutti gli analisti è pressoché unanime: un buon investimento va programmato con attenzione e, se di lungo periodo, deve scontare una valutazione di profitto congrua al tempo effettivo di impiego del capitale. Così, voler giudicare la redditività di un pacchetto azionario nel breve periodo potrebbe riservare delle sorprese non proprio piacevoli. E se valutassimo la scelta di ogni singolo lavoratore sulla destinazione del proprio TFR in seno a qualche fondo pensione alternativo?

Le sorprese sarebbero davvero interessanti.

Una semplice verifica delle performance dei principali fondi pensione negli ultimi 10 anni, come segnalato in figura, dimostra che se si avesse lasciato il proprio TFR in azienda, questo avrebbe reso il 32,44% secondo solo alla media rendita di comparti ad indirizzo obbligazionario pari al 43,63%. Linee azionarie pure e bilanciate, che scontano solo in minima parte lo shock degli ultimi sei mesi, oscillano tra un modestissimo 9,49% ed un incredibile -3,87% medio.

Gli appelli si erano davvero sprecati per convincere i lavoratori allo spostamento della loro quota di fine rapporto, ma alla luce dei fatti ne è valsa davvero la pena?

3 Febbraio

PERCHE’ LAVORARE CON GPL

CRISI GLOBALE?
SI, MA NON CI INTERESSA

QUESTO E’ IL MOMENTO
DI AGGREDIRE IL VOSTRO MERCATO
CON UNA COMUNICAZIONE
BRILLANTE, INCISIVA  E ASTUTA.

LA PUBBLICITA’ DEVE FAVORIRE IL BUSINESS

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“DAL 1983 MI OCCUPO DI
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Patrizia Peruzzo

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