Archive for the ‘Economia’ Category
Il vino fa buon sangue. E a confermarlo ci sono i risultati di uno studio condotto dai laboratori di ricerca dell’università’ Cattolica di Campobasso, assieme ad alcuni Centri Scientifici Europei che partecipano al progetto Immi-Diet. Secondo i ricercatori, infatti, il consumo moderato di alcol aumenta la quantità di Omega-3, gli acidi grassi che proteggono dalle malattie cardiovascolari.
I risultati della ricerca disponibili online, dimostrano che il vino può fare meglio di altri tipi di bevande alcoliche, grazie ad alcuni suoi composti. E potrebbe rappresentare la chiave per capire il meccanismo alla base dei noti effetti benefici che il nettare di Bacco ha sul cuore.
Lo studio Immi-Diet ha esaminato 1.604 persone provenienti da tre diverse aree geografiche: sud-est di Londra, Limburgo e Abruzzo.
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Secondo quanto emerge dal Rapporto International Business ‘La competitività del Sistema Italia‘ presentato in occasione della XIX tavola rotonda con il governo italiano a Roma, l’Economist colloca il nostro paese all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda il regime fiscale. Dopo la Thailandia e la Lettonia, l’Italia è altresì al 40° posto per competitività nel mondo. Una situazione statica e poco brillante che potrebbe aggravarsi nel corso dei prossimi mesi con investimenti fermi e consumi contratti.
Il periodo di difficoltà che ci accingiamo a sostenere potrebbe protrarsi per buona parte del 2009…per uscire dall’angolo, inutile ricordarlo, serve intraprendenza e coraggio d’azione: l’immobilismo non paga!
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La scorsa settimana, a seguito di un fitto negoziato in sede europea, si è giunti ad un accordo sulla revisione della Politica Agricola Comune che garantirà all’Italia un forte aumento della quota latte di produzione nazionale. Il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue ha infatti raggiunto un’intesa che dovrebbe permettere di regolamentare il settore e mettere fine alle sanzioni europee sui surplus generati dal nostro paese. La produzione italiana potrà aumentare di 600 mila tonnellate (circa il 6% in più) a partire dal primo aprile 2009. Un risultato che, in realtà, ha sorpreso anche il ministro Zaia che aveva avanzato una richiesta inferiore a quanto concesso.
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Il ministro francese dell’Ecologia Jean-Louis Borloo ha presentato il piano di sviluppo delle energie rinnovabili che alla fine dell’anno darà il via al bando per la gara d’appalto per la costruzione di centrali solari di potenza complessiva di circa 300 MW, ripartita in funzione del potenziale solare di ogni regione d’oltralpe. Una decisione che porta inevitabilmente ad una domanda: ma perchè la regione europea con il maggior sviluppo nucleare dovrebbe puntare su una fonte energetica considerata da molti insufficiente? Sia forse questo il primo indirizzo verso cui concentrare effettivamente le risorse economiche per lo sviluppo sostenibile di un paese moderno? Il nucleare è sicuramente una opportunità, ma per un paese come l’Italia, che dovrebbe avviarsi alla costruzione di una serie di impianti completamente dal nulla, non sarebbe più opportuno destinare quelle somme verso impianti energetici che si “smarchino” dai combustibili fossili (petrolio, gas, carbone, …).
Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia 2001, ha più volte dichiarato di invidiare estremamente il Bel Paese: l’orografia e la posizione geografica incredibilmente favorevoli consentirebbero di sfruttare le montagne, i venti, i mari, le maree, la geotermia ed il sole. Sarebbe interessante se tra vent’anni cominciassimo a vendere energia…pulita. E senza dipendere da nessuno.
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Finalmente il format dell’ipermercato è in crisi.
Il consumatore riscopre il piacere di essere riconosciuto e della personalizzazione del servizio. Diciamo che il vero e caro antico bottegaio stà riscoprendo una seconda giovinezza.
Una piccola bottega vicino a casa dove si può comprare un poco per volta passando anche più volte la settimana. Una tipologia di acquisto che si adatta perfettamente alla crisi economica che stiamo affrontando. Secondo Astra e Demaskopea il 63% degli italiani dichiara di aver ridotto il proprio tenore di vita rispetto all’anno precedente. Il 72% si aspatta un aggravarsi entro l’anno prossimo e i giovani non hanno progetti per un futuro migliore.
L’ipermercato non risponde più ai bisogni del consumatore e i famosi “pacchi famiglia” non convengono più a nuclei familiari sempre più piccoli e frettolosi.
Per il consumatore oggi nasce l’esigenza di tornare a spazi di acquisto più piccoli e raccolti in cui la presenza dei freschi e del servizio la fanno da padrone.
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Il sito e il blog di GPLCOMMUNICATION hanno un volto nuovo. Protagonisti assoluti sono i contenuti e tutto lo staff dell’agenzia. I pittogrammi tribali, rappresentano il filo conduttore di una comunicazione che nel tempo si è sviluppata dal supporto cartaceo ai motori di ricerca del web.
E’ proprio questo filo conduttore che ha portato GPLCOMMUNICATION ad osare con questo blog e con lo stesso sito, dove l’azienda viene raccontata in maniera ironica, divertente e grottesca e con lei i protagonisti che condividono la passione per il marketing e la comunicazione.
GPLCOMMUNICATION, ha voluto fortemente ritrovare il senso dell’ironia in questo momento storico dove il percorso del sorriso ha lasciato il posto alla negatività e alla paura.
Comunicare per essere visti, per creare e stimolare nuove necessità e nuovi progetti, comunicare per infrangere questo silenzio che può solo nuocere gravemente ai mercati oltre che alla salute.
Questo è un nuovo modo di presentarsi e di comunicare lasciando la parola e lo spazio anche ai clienti e a tutti quelli che vorranno intervenire. Dall’altra parte i professionisti di GPLCOMMUNICATION con la loro voglia di esserci e di sfidare il futuro con questo strumento anticrisi.
Volgiamo costruire relazioni attraverso tutti i mezzi di comunicazione.
SEGUITECI e SPIATECI !
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Il Comune di Padova ha adottato un nuovo Piano di Efficienza Energetica Comunale. Per prima cosa si è reso necessario partire da una valutazione dei consumi storici, degli impianti esistenti e delle tecnologie con l’obiettivo di:
- Ridurre i consumi
- Contenere la CO2 in atmosfera
- Rendere effettiva una qualche forma di risparmio economico per la pubblica amministrazione
- Allinearsi alle direttive fissate dal protocollo di Kyoto
Il piano è in fase di attuazione e prevede diversi interventi di carattere tecnico tra i quali: la sostituzione di tutti gli apparecchi illuminanti obsoleti e delle relative lampade a bassa efficienza della pubblica illuminazione. Questo intervento potrà garantire un risparmio di denaro prossimo all’80% grazie all’impiego di LED luminosi. La realizzazione di molti più impianti a metano in città di quanti presenti fino ad ora, la sostituzione di tutti i veicoli in dotazione al Comune con mezzi bifuel, l’installazione di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua in diverse scuole e impianti pubblici.
Alla fine di questi ed altri interventi di riqualificazione energetica si otterrà un risparmio di elettricità pari a 6.543.000 Kwh all’anno, per oltre 600.000 € di risparmio sulla bolletta del comune, ai cui dati bisogna aggiungere una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 4.318 tonnellate l’anno.
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Lo scorso 23 settembre il nostro consumo di risorse naturali ha sorpassato la produzione naturale annua della Terra collocando l’Earth Overshoot Day, per la prima volta, agli inizi della stagione autunnale.
Ogni anno, il Global Footprint Network, fondato da Mathis Wackernagel, calcola l’Impronta Ecologica dell’umanità (ovvero la sua necessità di campi, pascoli, foreste, aree di pesca e spazio per infrastrutture), e la confronta con la biocapacità globale (ovvero la capacità degli ecosistemi appena citati di produrre risorse e assorbire rifiuti). L’Impronta Ecologica può, quindi, essere utilizzata per determinare la data esatta in cui la comunità globale inizia a vivere oltre i mezzi che il pianeta produce ogni anno. “Da adesso fino alla fine dell’anno noi attingeremo dalle nostre riserve ecologiche, chiedendo un prestito al futuro” - dice Mathis Wackernagel. “Questo può andare avanti per un breve periodo, ma, fondamentalmente, tutto ciò porta ad un accumulo di rifiuti e all’esaurimento delle reali risorse da cui dipende l’economia umana”.
Il sovraccarico ecologico è alla radice di molti dei più urgenti problemi ambientali che dobbiamo fronteggiare oggi: il cambiamento climatico, la diminuzione di biodiversità, la riduzione delle foreste, il collasso della pesca e l’attuale crisi alimentare globale. L’Earth Overshoot Day ogni anno arriva sempre più presto a causa della crescita dei consumi umani.
Il Primo Earth Overshoot Day fu il 31 dicembre 1986. Dieci anni più tardi, a causa di un consumo annuale maggiore del 15% rispetto alla capacità di produzione del pianeta, L’ Earth Overshoot Day cadeva in novembre. Quest’anno, a più di due decenni dal primo Overshoot la fatidica giornata cade il 23 settembre e il nostro livello di sovraconsumo è maggiore del 40% di quanto la Terra riesce a produrre annualmente.
Alla metà del secolo avremo bisogno di un secondo pianeta a disposizione per poter soddisfare tutte le nostre esigenze. Questo senza contare il progressivo sviluppo economico di alcuni paesi emergenti ovvero il possibile incremento delle attuali necessità energetiche dell’intera popolazione mondiale.
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