Archive for the ‘Ecologia’ Category

7 Aprile

MESSAGE IN A BOTTLE

Si era formato silenziosamente nel corso di diecimila anni. In pochi giorni, sorprendendo tutti gli scienziati, l’iceberg di Wilkins, a nord dell’Antartide, si è spaccato in mille pezzi e i suoi frammenti sono caduti in mare con una serie di schianti fragorosi. Così si è rotto il cordone ombelicale. Il cordone ombelicale che teneva ancorata alla penisola antartica questa piattaforma bianca di 3.700 chilometri quadri era ormai ridotto a una passerella di ghiaccio lunga 40 chilometri e larga 500 metri. Nel corso della settimana scorsa si è sbriciolato quasi completamente lasciando alle correnti dell’Oceano antartico il compito di spazzare via blocchi di iceberg grandi come palazzi. Solo nel 2008 il calore aveva rubato alla piattaforma il 14 per cento della sua superficie, seminando in mare un’accozzaglia di frammenti di iceberg. Nel 1930, quando Hubert Wilkins sorvolò questa piattaforma rivendicandola fra i possedimenti di re Giorgio V e lanciando dall’aereo una bandiera inglese e un certificato di proprietà, la sua area toccava i 13mila chilometri quadri. I segnali sono chiari e non possono essere etichettati come chiacchere: il cambiamento climatico fa male all’ecosistema.

5 Aprile

INVESTIMENTI INTELLIGENTI

Il direttore della Banca mondiale Warren Evans chiede stimoli fiscali ‘verdi’ fino 400 miliardi di dollari. Questo investimento potrebbe moltiplicarsi se i paesi ‘investono in modo coerente sul cambiamento climatico. Si tratta di denaro che allo stesso tempo puo’ costituire una spinta decisiva in contrasto alla crisi economica globale’. Insomma, quando l’economia arranca, uno dei modi più intelligenti per uscire dall’empasse è creare un nuovo terreno su cui misurarsi, sviluppare idee e creare ricchezza attraverso il lavoro. Se a questo aggiungessimo la salvaguardia del pianeta, come non raccogliere l’appello?

29 Marzo

ERA DELLA RESPONSABILITA’

Il presidente Obama ha invitato i leader di 16 grandi economie mondiali per parlare di cambiamento climatico il 27 e il 28 aprile. I leader invitati sono quelli di Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sud Africa e Danimarca. Sono state invitate al dialogo anche le Nazioni Unite. Dopo la riunione di aprile, sara’ organizzato un vertice in luglio in Italia, a margine del G8 alla Maddalena. Non è più il momento di ritardare decisioni in tal senso: l’andamento climatico degli ultimi anni sta causando evidenti difficoltà al pianeta e a tutti i suoi abitanti. Le risorse pian piano continuano ad esaurirsi, specie i combustibili fossili. Nessuno vuole tornare al medioevo nè tantomeno all’età della pietra. Servono prese di posizione chiare senza troppi se. Il benessere collettivo non passa solo attraverso i PIL nazionali e globali proprio perchè essi non tengono conto dell’inquinamento derivato.

26 Marzo

IL VERDE VA DI MODA

Le tecnologie atte a rinforzare lo sviluppo sostenibile del pianeta stanno continuando a prendere piede e sempre più operatori credono nella necessità di investire in questo settore. Gran parte del nostro futuro sembra di fatto dipendere dalle possibilità che la ricerca generi nuovi sistemi di alimentazione energetica piuttosto che di risparmio della stessa. Non è più una utopia: orami anche i grandi Player credono nello sviluppo di questo mercato e, quindi, dei probabili ritorni economici. Un gigante come Intel, nel corso del 2009, è intenzionata ad investire 7 miliardi di dollari in aziende collegate al settore dell’ambiente. Secondo Richard Youngman, european managing director di Cleantech, ci sono molte opportunità di coniugare tecnologia e ambiente e la crisi ha paradossalmente incrementato le possibilità di crescita. Nello scenario internazionale sono però le aziende europee ad avere le migliori potenzialità: “Gli stati uniti hanno i capitali”, dice Youngman, “ma è l’Europa ad avere la leadership nelle tecnologie”.

4 Marzo

AL MIGLIOR OFFERENTE

Dopo dieci anni di liberalizzazione la concorrenza nel mercato del Gas non decolla tanto è vero che negli ultimi sei anni ha cambiato fornitore solo il 3,1% degli utenti domestici. E’ quanto emerge dal Yellow Book, lo studio realizzato da Utilitatis e Federutility sul servizio di distribuzione e vendita del gas naturale in Italia.

Il rapporto esamina 342 gare effettuate a partire dal 1998, relative a 528 comuni (di cui 235 per il servizio di distribuzione), 140 esiti di gara, 57 bilanci delle aziende che gestiscono gas per oltre 40 milioni di abitanti e 200 bacini tariffari. La scarsa propensione degli utenti a cambiare fornitore è testimoniata dal basso valore dei cosiddetti tassi di switching.

16 Febbraio

SALVE, VOLEVO SAPERE…

L’effetto incentivi per l’acquisto di auto si fa sentire sui concessionari: contestualmente alla loro entrata in vigore il 7 febbraio, secondo il decreto legge “salva auto” disposto dal Governo, le concessionarie hanno segnalato un risveglio di interesse agli acquisti dopo il gelo di gennaio in cui il mercato italiano ha segnato un crollo del 32,6%. “Lo scorso week-end c’è stato un aumento dei preventivi su eventuali acquisti del 60-70% - nota Piero Mocarelli, titolare del gruppo concessionarie Car World Italia e vicepresidente di Federaicpa, la federazione dei concessionari -”. Ovviamente non possiamo sapere se questo strumento produrrà un effetto realmente positivo sulle vendite visto che le fasce più sensibili a questa tipologia di incentivi sono proprio quelle che in questo momento scontano con pesantezza la contrazione reale dell’economia. Varrebbe forse una riflessione più ampia sull’impiego di questo “bonus” a favore di un settore che se non verrà rinnovato nei prossimi 10 anni, soprattutto per quanto concerne i sistemi di alimentazione, rischia seriamente di tramutarsi in un boomerang pericoloso. Il petrolio è temporaneamente congelato a 40 $ il barile per l’effetto della contrazione della domanda, ma non possiamo dimenticarci dei valori registrati lo scorso Luglio (147 $ il barile) molti verosimili a quanto regolarmente si dovrebbe verificare nel prossimo futuro -con previsioni non troppo pessimistiche vicine ai 200 $-. Fondo o ragione perduta?

3 Febbraio

PERCHE’ LAVORARE CON GPL

CRISI GLOBALE?
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12 Gennaio

CASCA LA TERRA?!?

Tutto si era svolto secondo quanto previsto: Lhc era stato acceso e la Terra, al termine dell’esperimento, era rimasta esattamente dove tutti l’hanno sempre vista e con tutta la sua umanità a bordo.
A smentire il tam tam di paura che aveva accompagnato la vigilia della partenza del più grande acceleratore del mondo erano già state ben due Commissioni di scienziati, ma l’avvio al Cern di Lhc ha messo a tacere ogni allarmismo.
L’evento, per rendere possibile il quale sono stati necessari quasi vent’anni di preparativi e l’investimento dell’equivalente di 9 miliardi di euro, era stato accolto  con uno scroscio di applausi e grida di gioia da centinaia di ricercatori, assiepati nella sala di controllo. Ma allora, che fine ha fatto il seguito dell’esperimento tanto dibattuto? L’obiettivo è quello di ottenere che un fascio di protoni, incrociando la sua traiettoria con un altro fascio proveniente dal senso opposto del tunnel, possa provocare una collisione imponente e la relativa emissione di energia. La scommessa consiste nel verificare la possibilità che si crei materia, e più specificamente che compaia un “bosone di Higgs“, detto anche “particella di Dio”, in grado di conferire massa alla materia stessa. Questo sempre secondo le autorevoli fonti che si sono rincorse più volte nel corso di questi mesi…
Aspettando che questo bosone batta un colpo, ci auguriamo che i ricercatori non decidano di farci saltare in aria!

22 Dicembre

MANEGGIARE CON CAUTELA

Dopo quasi due settimane di fitte perturbazioni sembra finalmente tornato il bel tempo. Con sè arriva, però, anche l’allarme valanghe sull’arco alpino. Le ultime nevicato abbondanti hanno portato accumuli
di notevoli dimensioni sulle montagne, anche su strati già esistenti e debolmente consolidati. Il pericolo d’improvvisi distacchi, dunque, resta “forte”.

Assolutamente da evitare le escursioni fuoripista a qualsiasi livello. Anche sulle montagne liguri e l’Appennino,  dove il pericolo valanghe va da “forte” a “marcato” con tendenza all’aumento nei settori oltre i 1500 metri  dove “la presenza di spessori notevoli non ancora ben assestati può rendere possibili distacchi già con un debole sovraccarico” rende noto la Forestale in un comunicato. In queste giornate di avvicinamento alle feste è dunque raccomandata la massima cautela.

20 Dicembre

L’ENERGIA PULITA?

Nel Veneto sono presenti 1032 impianti alimentati con fonti rinnovabili. La diffusione di impianti alimentati
con biomasse e rifiuti garantiscono al Veneto il terzo posto in Italia (rispettivamente 46 e 33 impianti a biomassa e rifiuti).
Il 9,3% della potenza rinnovabile della regione e’ alimentata con biomasse e rifiuti e solo il 6,3% della produzione elettrica lorda rinnovabile proviene da biomassa. Per incrementare la produzione di energia rinnovabile, il Veneto, dove sono gia’ presenti 27 impianti di produzione di biogas, ha gia’ in fase di progettazione altri 22 nuovi impianti. A rivelarlo il primo rapporto sulle Bionenergie in nel Veneto, presentato dall’amministratore unico di Veneto Agricoltura Corrado Callegari. Un vero e proprio boom di investimenti si è registrato in questi ultimi anni nelle cosiddette colture energetiche coinvolgendo, solo nel 2007, piu’ di 1.100 aziende per una superficie coltivata che sfiora i 7.300 ettari, il 93% della quale destinata alla produzione di biodiesel (soia, colza e ravizzone, girasole).

In provincia di Verona si concentra quasi il 70% degli ettari investiti in coltivazioni destinate a biogas,
in prevalenza costituiti da mais e da colture foraggiere. Padova (40%) e Venezia (23%) sono invece le province dove maggiori sono gli investimenti in colture energetiche rappresentati quasi esclusivamente da pioppeti.

Interessi contrapposti che se da un lato sembrano offrire una soluzione pulita ai combustibili fossili non devono cancellare una evidenza quantomai lapalissiana: più colture per l’eneria, meno ettari coltivabili per il sostentamento. Cominceremo ad acquisire terreno da paesi stranieri sottosviluppati per produrre mais e frumento?