L’ETA’ NON HA PREZZO

In un celebre film del ‘92 di Robert Zemeckis, La morte ti fa bella, una scrittrice (Goldie Hawn) e un’attrice (Meryl Streep), terrorizzate dall’idea di invecchiare, compravano da una fattucchiera un elisir di lunga vita. Le conseguenze, a dire il vero, non erano delle migliori, ma il cinema, in fondo, parla dei sogni (o delle ossessioni) collettivi. E l’idea di invecchiare, è cosa nota, spaventa i più. Così la scienza è da anni alla ricerca della formula dell’”eterna giovinezza”.
Uno dei filoni di ricerca ha indagato gli effetti dell’alimentazione sull’invecchiamento: alcuni studi hanno infatti dimostrato che un regime calorico restrittivo allunga l’aspettativa di vita dei topi (con una dieta basata su una riduzione calorica del 30%, la vita di questi animali si allungava del 30/40%, con danni, però, alla fertilità). Ora, però, grazie a nuove sostanze, potrebbe essere possibile godere dei vantaggi di un regime alimentare restrittivo, senza però dover rinunciare alla buona tavola. Lo riporta il New York Times, secondo il quale nuove sostanze, ora in fase di prova clinica, permettono di “ingannare” l’organismo facendogli credere di essere a dieta. Lo sviluppo di questi farmaci, spiega il New York Times, ha diffuso un po’ di ottimismo tra i ricercatori. Anche se i biologi evoluzionisti sono piuttosto cauti: hanno infatti buone ragioni per pensare che l’aspettativa di vita non possa essere modificata in maniera così facile e veloce. Anche perché gli esperimenti sono stati condotti su piccoli animali da laboratorio, come topi e vermi: in queste specie, in ogni caso, l’alterazioni di singoli geni ha portato a notevoli incrementi in termini di longevità. Ed è proprio quello della genetica l’altra strada sulla quale, fino ad oggi, si sono mosse le ricerche.

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