QUANTI (NON) SIAMO?

Ogni qual volta c’è una manifestazione di piazza, i numeri sulla partecipazione sembrano estratti da un cappello magico. Se gli organizzatori tendono spesso ad esasperare le adesioni all’evento fino a raggiungere valori davvero discutibili, dove non sono rare le situazioni in cui la capacità della singola piazza o strada vengano sovradimensionate rispetto alla reale partecipazione di massa, le forze dell’ordine e gli oppositori riescono a bollare gli eventi più dirompenti come piccole manifestazioni di interesse relativo. Potrebbe però non essere più così difficile individuare e determinare il numero approssimativo di partecipanti, lo scarto dichiarato è del 10% circa, grazie adun progetto denominato Lynce e messo a punto in Spagna.
Come funziona il sistema? Il segreto industriale copre la tecnologia adoperata, ma qualcosa può dirci il web. Da un lavoro del 1995 di A. J. Schofield, P. A. Mehta and T. J. Stonham, si afferma che è possibile contare le persone sulla base dell’analisi delle immagini video, analisi basata sulla matematica delle “reti neurali”.
Ma potrebbe anche trattarsi dell’analisi di immagini digitali - e sembra essere il metodo più vicino a quanto viene fatto dagli spagnoli di Lynce - lette e “contate” da un computer. Altri metodi possibili in quella sorta di disciplina che è il “people counting” sono l’analisi di conteggi effettuali attraverso raggi infrarossi o attraverso le emissioni di calore dei corpi umani.
Forse le cose sono assai semplici. Ipotizziamo che, una volta rilevata l’immagine digitale, il software riesca a calcolare in modo accettabile un certo tasso di ingombro per metro quadrato. Sulla base dell’estensione del territorio occupato dai manifestanti, si arriverà ad una stima non molto lontana dalla realtà. Con buona pace di tutti…speriamo!

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