QUEL CHE E’ FATTO E’ FATTO…

Serbare rancore per chi vi ha fatto un torto è normale, ma c’è un limite oltre il quale ci si fa del male da soli.

Capita molto spesso che i problemi di coppia siano in realtà ‘di facciata’: noia sessuale, incomprensioni, nervosismi, sono solo la conseguenza di un tradimento affettivo. Non per forza si tratta di una scappatella. Basta che la persona di cui avevate un’opinione sicura vi faccia del male perchè la vostra fiducia venga a mancare.

Quando il dolore per il torto subito non viene espulso e catalizzato, nasce quel bruttissimo nodo allo stomaco, quel veleno che aumenta e corrode chiamato rancore. Essendo un sentimento latente è forse il più subdolo, perché porta nel tempo ad avere atteggiamenti e comportamenti ostili senza che in apparenza ci sia un motivo. E questo succede soprattutto quando il torto subito passa inosservato, quando decidiamo di lasciar perdere per quieto vivere: nulla deve mai essere dato per scontato, perché le conseguenze sono a lunga scadenza!

L’esempio più eclatante è il tradimento: quando il partner tradisce, il dolore che si prova è immenso. Ma non per forza ad una scappatella segue una rottura, anzi spesso si cerca di riaggiustare il rapporto, andare avanti, guardare oltre. Purtroppo, anche se sappiamo che è stato un errore di percorso, una stupidaggine che si è interrotta subito, difficilmente riusciamo a continuare a vivere la nostra storia con la leggerezza di prima.

D’ora in poi tutto sarà sospetto, ogni disattenzione diverrà una questione, tutti i comportamenti che non vi piacciono diventeranno dissidi violenti. Insomma l’ira sopraggiunge ad ogni bazzecola, e a questo punto bisogna fermarsi e capire che non è tanto il fatto che lui non vi abbia richiamato, o che i suoi ritardi vi stressino: è che provate talmente tanto rancore che non riuscite più a gestire la quotidianità con gioia e leggerezza! Lo sapevate che spesso anche l’affievolimento della vita sessuale è dovuto non tanto alla ‘noia’ ma al rancore? Quando il partner ci ha ferito, è difficile ritornare a ‘darsi’ a lui con lo stesso trasporto e passione di prima. E purtroppo c’è poco da fare, è come se l’incantesimo si spezzasse e d’improvviso il principe azzurro diventasse un comune mortale. Ma non per forza è un tradimento a scatenare rancori e ostilità, basta un torto, una bugia svelata, una fiducia mal riposta.

Secondo gli psicologi, elaborare i sentimenti che si provano è l’unico modo per espellere il livore. Ed elaborarli significa innanzitutto parlarne con la persona interessata, ma soprattutto vuol dire perdonarla. E non si tratta di perdono per quieto vivere, ma di un perdono sentito e profondo, che richiede un certo sforzo emotivo e anche del tempo. Ma è l’unica soluzione per lasciarsi scorrere addosso un brutto sentimento. Perché diciamocelo, chi porta rancore vive male, (pare addirittura che sia più alto il rischio di malattie. Si abbassano le difese immunitarie a causa dello stress provocato dall’essere sempre arrabbiati). È un dolore che quatto quatto si insinua nella quotidianità, e non permette di vivere rilassati. Per non parlare del fatto che essere il partner di una persona che serba molto rancore non è facile per niente, quindi oltre a rovinare la vostra serenità, danneggereste anche quella altrui. È molto difficile, ma cessare di provare risentimento attraverso il perdono è l’unico modo: lasciate che il tempo passi, ma non tenete dentro di voi i sentimenti che provate: buttateli fuori, sfogateli, però trattenete la voglia di vendicarvi e concentrate tutte le vostre energie sul ricominciare a stare bene, perché quel che è fatto è fatto, è quello che ci sarà che importa!

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